Vieni a Calvello
Calvello, il cui nome deriva probabilmente dal latino caro et vellus (carne e lana), è un paese da vedere, da scoprire. Con le sue case in pietra e i suoi vicoli raggiungibili solo a piedi, conserva un fascino ed un’ atmosfera particolari. Il consiglio che si può dare al turista è quello di fermarsi inizialmente in piazza Falcone, ristrutturata nel 1992, e quindi attraverso corso Vittorio Emanuele, proseguire per piazza Marconi e piazza del Sedile.
Questo spazio coincide con il centro storico. Il patrimonio artistico e monumentale di Calvello è considerevole.
Nelle sue chiese si conservano opere d’arte di gran pregio. La chiesa Madre sorta intorno al ‘400, contiene, in prossimità dell’altare maggiore una tela raffigurante S. Giovanni Battista giovane, di scuola napoletana del’ 600, Altre due tele sono sistemate in sagrestia e sulla porta di un a delle entrate della stessa. Raffigurano l’ Ultima cena, opera del’600, dai colori vivi e delicati, di autore ignoto e la Madonna di Costantinopoli (scuola fiorentina del’500), la più preziosa che si abbia a Calvello.
Vieni a Calvello
Calvello, il cui nome deriva probabilmente dal latino caro et vellus (carne e lana), è un paese da vedere, da scoprire. Con le sue case in pietra e i suoi vicoli raggiungibili solo a piedi, conserva un fascino ed un’ atmosfera particolari. Il consiglio che si può dare al turista è quello di fermarsi inizialmente in piazza Falcone, ristrutturata nel 1992, e quindi attraverso corso Vittorio Emanuele, proseguire per piazza Marconi e piazza del Sedile.
Questo spazio coincide con il centro storico. Il patrimonio artistico e monumentale di Calvello è considerevole.
Nelle sue chiese si conservano opere d’arte di gran pregio. La chiesa Madre sorta intorno al ‘400, contiene, in prossimità dell’altare maggiore una tela raffigurante S. Giovanni Battista giovane, di scuola napoletana del’ 600, Altre due tele sono sistemate in sagrestia e sulla porta di un a delle entrate della stessa. Raffigurano l’ Ultima cena, opera del’600, dai colori vivi e delicati, di autore ignoto e la Madonna di Costantinopoli (scuola fiorentina del’500), la più preziosa che si abbia a Calvello.
